Schiaffoni alla gaetana
Ricetta tratta da “La cucina di Gaeta” di Bruno Di Ciaccio
La pasta “schiaffoni alla gaetana” è un primo tipico della città di Gaeta (Italia). Gli “schiaffoni” sono una pasta grossa, simile ai rigatoni, e sono conditi con un sugo di polpo. Il piatto si chiama così perché proprio nella piccola cittadina di Gaeta il polpo viene pescato e consumato in larghissime quantità. Fatto nel mese di febbraio è ancora meglio perché anche il pesce ha la sua stagionalità.
Mi piacciono molto i paccheri soprattutto con i frutti di mare come:
- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo30 Minuti
- Tempo di cottura50 Minuti
- Porzioni2 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
- StagionalitàPrimavera, Estate e Autunno
Ingredienti
Strumenti
Cottura polpo verace:
Mettere in una pentola piuttosto alta l’acqua e portarla a bollore.
Intanto pulire il polpo lavandolo accuratamente sotto acqua fresca corrente, eliminate le viscere contenute nella sacca, gli occhi, il becco.
Quando l’acqua bolle, calate il polpo nell’acqua tenendolo per la testa e fate alcune calate per far arricciare i tentacoli.
Coprite, attendete che riprenda il bollore, quindi abbassate al minimo la fiamma. L’acqua deve appena sussultare per tutta la durata della cottura. Cuocete per 40 minuti a pentola coperta.
A cottura ultimata spegnete il fuoco e lasciate il polpo nella sua acqua di cottura per 30 minuti. Tagliarlo a pezzi.
Preparazione: Schiaffoni alla gaetana
Mettere l’acqua della pasta a bollire, quando bolle inserire un pizzico di sale grosso e buttarci la pasta. Mentre cuociono gli schiaffoni preparare il sugo.
Far soffriggere in padella l’aglio, i pomodorini, il polpo a pezzi ed il peperoncino. Lasciar cucinare per cinque minuti aggiungendo un ramaiolo di acqua di cottura della pasta ed uno, se necessario, dell’acqua di cottura del polpo.
Scolare la pasta e saltarla col sugo.
Schiaffoni alla gaetana o Paccheri alla gaetana
Schiaffoni e paccheri sono la stessa cosa, paccheri deriva dal greco che è stata la lingua del primo nucleo di Napoli (città partenopea).
“pacchero” dal greco vuol dire “a piena mano”, indica uno schiaffo dato a mano aperta quindi una pacca.
Note
Dosi variate per porzioni