Focalizzare ancora una volta i danni provocati dall’eccesso del sale da cucina nella nostra alimentazione non è per nulla superfluo, e questo saggio lo fa rivolgendosi ad un pubblico molto più ampio che non è costituito solo da chef, ma anche da giovani e casalinghe ancora troppo distratti sull’argomento. L’autrice, che vanta una lunga esperienza di comunicazione tramite i media ed i social, redige questo suo saggio partendo dalla sua esperienza in cucina che è poi il suo laboratorio preferito. È lì che con la sua macchina fotografica, i suoi tempi ed il suo palato valuta, saggia, modifica fino ad ottenere un risultato soddisfacente elaborando ricette e studiando nuovi sapori ben lontani dalla chimica dei cibi processati che sono disponibili nella grande distribuzione.
Chi si aspetta solo un libro di cucina ha riposto male le sue aspettative. Nel testo sono attentamente spiegati i processi metabolici all’interno dei quali il sale, non correttamente aggiunto, può determinare danni lenti e silenziosi, ma irreparabili. Il lettore proverà la sensazione di essere per un giorno dietologo e medico di se stesso, imparando a prevedere gli effetti sul proprio corpo di un uso non attento del sale quale esaltatore di sapidità. La lettura è tuttavia fluida, senza facili terrorismi, con l’obiettivo di conservare il gusto a tavola ed il piacere della cucina.
Il saggio è di valido aiuto per scovare il sale nascosto. Un’attenta analisi delle etichette alimentari si trasforma in un viaggio appassionato attraverso la mimesi del gusto, perché purtroppo il sale non aggiunge solo un nuovo sapore alle pietanze, ma esalta addirittura gli altri sapori. Questo ruolo induce l’industria ad aggiungerlo anche nei dolci, complicando la vita e le condizioni di salute di chi già dovrebbe limitare gli zuccheri semplici.
L’autrice tuttavia si pone sempre dalla parte del consumatore appassionato e si cimenta in una serie di preparazioni che non fanno per nulla desiderare l’aggiunta di sale; d’altronde i sacrifici a tavola ed in cucina non sono sempre visti di buon occhio. L’esaltazione dei sapori viene proposta utilizzando nuove strategie semplici, efficaci, senza troppi fronzoli o chimismi, ma che rinnovano il piacere della buona tavola.
Gli alimenti processati ci hanno abituati a sapori standard, capaci di dare assuefazione poiché mirano ai nostri centri nervosi del piacere; contro un nemico in agguato, affasciante ma diabolico, quale è il sale l’unica alternativa reale che l’autrice ripropone è il gusto di ritornare a…progettare il gusto in cucina…utilizzando quegli ingredienti che sanno bene come incantare il nostro palato.
Giuseppe Nocca – docente emerito di Scienza degli alimenti
Libro che troverete:
- http://cuzzolineditore.it/libri/diversamente-salato-quando-in-cucina-il-troppo-stroppia/
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